È forte la tentazione di pensare di avere un’esclusiva, di avere il monopolio di ogni dono divino. Bisogna avere un cuore aperto per vedere e riconoscere che Dio ha ovunque seguaci, spesso silenti e nascosti, che si rivelano in segni semplici, in un sorso d’acqua donato in suo nome. A tutti questi occorre guardare non come a concorrenti e avversari, ma come a complici di un mistero più grande, che soverchia e scavalca barriere e confini umani. Dio è dono per tutti, è presenza che si installa nei cuori. Ed è soprattutto ai piccoli e ai deboli nel loro credere che occorre prestare attenzione. Il loro cammino è incerto e indeciso ed è facile per noi, con le nostre certezze e le nostre ricchezze, diventare ostacolo, pietra che intralcia il loro percorso.
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