“Signore, pietà per le nostre preghiere!”
A volte ci attrae un modo di credere che sappia metterci in pace, accarezzare i nostri bisogni, esaltarci e farci sentire un po’ migliori, a posto con le nostre aspirazioni. E ci illudiamo di credere riservando le briciole del nostro vivere a pratiche, preghiere, tradizioni e parole che servono solo ad ostentare chi siamo e a mostrare quanto valiamo. Bisogna guardarsi dal pensare che la fede e le preghiere siano semplici giochi con i quali intrattenerci, sperando di godere dell’applauso di un pubblico che riconosca il nostro valore. Credere non mette il cuore in pace, non mette in salvo la vita. Credere è provare il fondo dell’ultimo abisso, è non trattenere più oltre la vita, è lasciare che tutto sia rimesso per sempre e gettato nel fondo dell’unico grande tesoro.
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