Il tempo della Chiesa ha inizio con l’avvento e perché l’inizio sia vero ci vuole la fine dalla quale partire. È la fine, infatti, a rendere nuovo un tempo, sottraendolo al suo monotono scorrere che divora la vita. Solo la fine, che è la meta e lo scopo, permette l’inizio di un tempo nuovo, di un tempo che sia di grazia. Non si può iniziare, allora, se non dalla fine. È per questo che la Chiesa apre un nuovo anno con il cuore rivolto al centro e alla fine del tempo, al Natale e alla Venuta finale del Cristo, all’ingresso di Dio nel tempo e nella carne e all’ingresso della carne e del tempo in Dio. E perché sia avvento occorre sentire che questo tempo, che scorre senza senso e senza scopo, ci sta stretto, ci stringe, ci fa mancare l’aria.
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