Ci sono ancora profeti?
Per quanto possiamo essere anche noi ribelli e in rivolta, ci sono sempre in mezzo a noi vite e parole che hanno un sapore diverso, che indicano una storia che è rinnovata. Non siamo soli e perduti per sempre. C’è sempre in mezzo a noi un profeta, un dito che indica il cielo, un cuore che resta di carne, un gesto che racconta l’amore. Ci sono ancora traiettorie che spingono in alto, che prendono per mano la terra e in essa vedono il cielo riflesso. Ci sono ancora mani capaci di toccare la storia e di renderla santa, di guardare l’uomo e di riconoscere in lui un volto divino. Ed è da costoro che possiamo andare, perché ci insegnino che Dio si è fatto feriale, si è fatto compagno di strada e si è fatto cammino.