Tra l’acqua e il deserto
Il tempo di Quaresima si apre sospeso tra l’acqua e il deserto. Accostamento insolito. Non si può vivere nel deserto e non si può vivere nell’acqua, eppure sono entrambi passaggi impossibili ma necessari. La quaresima è la strada che ci fa attraversare questi due luoghi, è spiraglio che ci fa passare oltre i confini del male e della morte.
Le acque del diluvio diventano quelle del Battesimo, la polvere del deserto diventa l’aridità e la prova che ogni credente è chiamato ad affrontare, perché fare Quaresima è riscoprire che la vita risorge possibile perché Gesù ha attraversato per noi i confini del male e della morte. Ed è da questa sua scelta che sorge per noi il nuovo arcobaleno di grazia, che unisce la terra al cielo, che riannoda legami spezzati. Non più un arco di guerra appeso alle nubi, ma uno strumento di morte, la croce, che, ancorato alla terra, ci proietta e ci innalza oltre le nostre morti, per farci sentire l’annuncio insperato e inatteso: al vangelo possiamo credere. E non c’è notizia più lieta.